Call of Duty: Warzone – Battle Royale secondo COD

Finalmente ci siamo. Dopo voci di corridoio lunghe quasi un anno (partite all’annuncio del gioco), Call of Duty: Modern Warfare ha la sua modalità battle royale, proprio come il suo predecessore Black Ops IIII. Dopo i numerosi leak degli scorsi giorni era ormai chiaro che il debutto fosse quantomai vicino, ed infatti è stato così.

Dal 10 marzo Call of Duty: Warzone, questo il titolo scelto da Infinity Ward, è disponibile sugli store di PC, Playstation 4 e Xbox One. E come ormai saprete, il gioco è accessibile per tutti: chi ha già Modern Warfare, lo troverà sul menù principale, dopo aver scaricato l’ultimo, corposo aggiornamento disponibile per il mastodontico (almeno a livello di GB occupati, ndr) sparatutto. Chi invece non ha Modern Warfare, può scaricare Call of Duty: Warzone come titolo a sé stante, disponibile gratuitamente. Le due anime di Call of Duty (o almeno, dei Call of Duty più recenti) si separano, ma rimangono ancora unite da quel titolo in comune e da quel gameplay che fa capire immediatamente che siamo all’interno di un Call of Duty.

Ovviamente, abbiamo subito provato Call of Duty: Warzone e siamo pronti a dirvi la nostra su questa nuova reinvenzione del franchise.

Battle royale in stile Modern Warfare

Ormai la battle royale non è nuova in casa Call of Duty. Dopo la sua comparsa su Black Ops IIII, anche l’ottimo Call of Duty Mobile ha avuto la sua versione della battaglia reale. Questo connubio, dunque, è tutto fuorché nuovo. Se avete già giocato ad uno dei titoli appena nominati, saprete già cosa aspettarvi. Qualora non fosse così, un tutorial vi accompagnerà durante il primo avvio di Call of Duty: Warzone, spiegandovi le basi di Call of Duty e, in particolare, facendovi abituare alle meccaniche di Call of Duty: Modern Warfare. La nuova versione della battle royale, infatti, è ampiamente basata sul gameplay dell’ultimo titolo Infinity Ward, da cui eredita meccaniche come l’apertura e la chiusura delle porte, la possibilità di utilizzare i ripari per poggiare l’arma e stabilizzare la mira, e così via. Chiaramente, il grosso del gameplay è rimasto lo stesso, ma vi richiederà comunque un po’ di abitudine, soprattutto se venite direttamente da Black Ops IIII. Una volta presa confidenza con le meccaniche, potremo finalmente tuffarci nell’azione.

Call of Duty: Warzone – Battle Royale secondo COD – Recensione
Call of Duty: Warzone – Battle Royale secondo COD – Recensione
Call of Duty: Warzone – Battle Royale secondo COD – Recensione

La mappa di gioco è Verdansk, in Kastovia; questo sarà il teatro di battaglia in cui 150 giocatori si scontreranno per determinare quale sarà l’ultima squadra a rimanere in piedi. Le squadre sono composte da tre giocatori: qualora non avessimo amici con cui sfidare la sorte, il gioco provvederà ovviamente ad appaiarci con altri due compagni. Una volta che il matchmaking avrà fatto il suo dovere, ci troveremo su un aereo a sorvolare Verdansk.

Come in ogni battle royale, saremo noi a decidere quanto lanciarci e dove atterrare; dall’alto, avremo un’ampia visuale del nostro teatro di guerra e potremo vedere i nomi di ogni zona per orientarci meglio, specialmente durante le prime partite. A questo proposito, le zone della mappa – a differenza di quanto visto in Black Ops IIII e in Call of Duty Mobile – non sono vecchie mappe multigiocatore (anche se alcune zone sono comparse nelle modalità Spec Ops e Guerra Terrestre dell’ultimo Modern Warfare), dunque non aspettatevi di avere qualche vantaggio tattico solo perché siete veterani della serie.

Una volta a terra avrà inizio la sfida vera e propria. Dovremo farci largo tra i nemici, alla ricerca di nascondigli e di armi adatte a farci resistere fino alla fine della partita. Come al solito, troveremo le armi principalmente nella mappa di gioco, all’interno di loot box sparse su tutta la mappa. Inizieremo armati di una semplice pistola, dunque il nostro primo obiettivo è sempre quello di trovare altre bocche di fuoco. Possiamo anche migliorare la nostra salute: partiamo con una base di 100 punti vita, aumentabili fino a 250 tramite delle armature da scovare nel gioco.

Call of Duty: Warzone – Battle Royale secondo COD – Recensione

Un altro punto di riferimento saranno le stazioni di acquisto: questi dispositivi, sparsi sulla mappa, permettono di acquistare potenti vantaggi tattici, come le serie di uccisioni, oppure di rianimare i nostri compagni. A questo proposito, uno degli elementi più originali di Warzone sta proprio nell’eliminazione dal gioco. La prima volta che veniamo uccisi, infatti, veniamo trasportati all’interno di un gulag. Qui dovremo affrontare un altro giocatore eliminato in un 1 vs 1 su una mappa di dimensioni ridotte (similmente alla modalità Scontro) e il vincitore guadagnerà il diritto di tornare a combattere. Durante l’attesa del nostro turno, potremo assistere dall’alto agli scontri degli altri giocatori, interagendo con loro – ad esempio attraverso il tiro di pietre. Questa componente ci è davvero piaciuta, soprattutto perché dà una seconda possibilità a chi magari è stato eliminato nelle prime battute di gioco, evitandogli di dover tornare immediatamente in attesa in una lobby.
Ovviamente, i compagni potranno sempre rianimarci: qualora morissimo una seconda volta dopo essere tornati dal gulag, la nostra unica speranza sarà proprio che qualcuno tra i nostri amici vada a comprare la nostra rinascita alle stazioni di acquisto.

A cambiare le carte in tavola ci sono anche i Contratti: si tratta di mini sfide disponibili in alcuni punti della mappa, che possono richiedere di uccidere un certo nemico o di conquistare una posizione. La ricompensa per completarle arriva nei termini di esperienza, soldi o ancora oggetti rari, dunque si tratta davvero di elementi potenzialmente decisivi per l’esito del match.

Per il resto, Call of Duty Warzone non si discosta di molto da quanto offerto da altri titoli simili e dai suoi stessi predecessori. Il gameplay dinamico ed immediato di Call of Duty viene unito al tatticismo delle battle royale con maestria da Infinity Ward, che riesce a confezionare un pacchetto che saprà divertire tanto i veterani della serie quanto i nuovi arrivati – che magari si avvicinano per la prima volta al brand. Oltretutto, stiamo parlando di un titolo free-to-play, per cui non ci sono davvero motivi per non dargli almeno una chance. Anche perché la modalità battle royale non arriva da sola.

Alla ricerca di soldi

Come se non bastasse, Infinity Ward ha inserito una seconda modalità oltre alla “classica” battle royale. Si tratta di “malloppo”, modalità che segue le premesse base della battaglia reale, ma ne rivede i meccanismi. Qui il nostro obiettivo non è più quello di essere gli ultimi in piedi (i respawn diventano infatti infiniti), ma quello di avere più denaro di tutti gli altri giocatori.

Per raggiungere l’obiettivo, potremo cercare le loot box sparse sulla mappa, saccheggiare i corpi degli avversari sconfitti, oppure completare contratti. Inoltre, ogni giocatore qui si cala nell’azione con il suo equipaggiamento: potremo dunque scegliere quali armi portare, quali perks, quali serie di uccisioni e così via. Si tratta di una variazione sul tema che cambia completamente l’approccio richiesto per uscire vincitori dalla battaglia. Personalmente parlando, abbiamo trovato questa modalità meno attraente della classica battle royale, ma può comunque essere un incentivo in più per continuare a giocare quando ci si è stancati della modalità principale. E, di nuovo, considerando che stiamo parlando di un titolo free-to-play qualsiasi contenuto (di buon livello) è davvero più di quanto si potesse chiedere.

…fonte SpazioGames