Forza motosport 7

Il 2017 è l’anno dei videogiocatori. Nel corso di questi mesi non ancora giunti a dicembre, tanti titoli di qualità eccellente hanno popolato il mercato, e addirittura alcuni generi si sono ritrovati a vantare un numero tale di esponenti da rendere la competizione estremamente serrata in ciascuna categoria. I racing game, per entrare nel tema di oggi, stanno riscoprendo una nuova giovinezza con i Top Tier tutti presenti all’autunnale appello videoludico.

Forza Motorsport 7, in particolare, è il gioco che si porta dietro la responsabilità di un brand che da anni ridefinisce l’apice dell’intero genere di titoli automobilistici. Nel corso del tempo la serie ha trovato il modo di migliorare ogni volta motore di guida, grafica, contenuti, e superare i traguardi precedentemente raggiunti, nonostante qualche piccolo inciampo qua e là. Si badi bene, non stiamo analizzando la fedeltà simulativa del titolo (come ogni tanto si tende a confondere), ma la quantità e qualità complessiva dell’offerta ludica, che rimane a oggi il fiore all’occhiello di questa produzione.
I ragazzi di Turn 10, che accompagnano anche quelli di Playground Games nella produzione dell’alternativa arcade, Forza Horizon, si sono dimostrati sempre i dominatori della scena e tutti eravamo curiosi di capire che cosa ci avrebbero regalato in questo settimo capitolo.
Non so nf lo, perchè con Forza Motorsport 7 Microsoft ha letteralmente tra le mani l’esclusiva con cui spingere il suo ecosistema One-One X-PC dal nome Play Anywhere e se dunque, come abbiamo visto prima, le aspettative erano già alte, figuriamoci una volta inserita questa variabile nell’equazione.
Forza Motorsport 7: Recensione
It’s a long way to the top
Entriamo subito nel vivo della recensione raccontandovi la nostra esperienza con la modalità principale di quelle dedicato al gioco in solitaria: la Forza Driving Club. Già vi avevamo anticipato qualcosa nella recensione in corso di qualche giorno fa, e le impressioni erano decisamente positive, considerata l’abbondanza di contenuti sia sul fronte gare sia su quello dei veicoli. Scelto il nostro alter-ego virtuale tra donna e uomo siamo condotti a intraprendere la strada verso la gloria. L’obiettivo nella pratica consiste nel superare 6 campionati, ognuno suddiviso al suo interno in molte altre competizione tra cui scegliere che possono essere dedicate a determinate categorie di veicoli (con alcune inedite aggiunte come truck e limo), a determinate fasce di potenza o infine a eventi speciali. In questi, affidatoci un veicolo predefinito, dobbiamo svolgere particolari compiti, che al termine garantiscono l’ottenimento della vettura stessa. Completando tutte le attività si guadagnano punti utili per arrivare alla conclusione del campionato e passare così a quello successivo.
Parallelamente a ciò il progresso del giocatore viene scandito da due elementi: il livello del pilota e il grado del catalogo di veicoli. Stando sull’asfalto si ottengono punti esperienza proporzionalmente alla lunghezza della gara effettuata, mentre invece acquistando veicoli si sale in una graduatoria che concede al giocatore l’accesso alle auto del grado corrispettivo e inferiori (e così alle relative competizioni, altrimenti precluse). Una volta saliti di livello si sceglie fra tre premi, di cui una somma in denaro, un’auto scontata (non obbligatoriamente gratis) e un set di abbigliamento. I crediti in-game servono per comprare nuove auto, oppure comprare le casse che possono contenerle oppure potenziarne altre al fine di recuperarne altre ancora, e così via.
Il meccanismo gestisce così automaticamente l’avanzamento del giocatore, mantenendo costanti due aspetti fondamentali della carriera: la varietà e la gradualità. La campagna di Forza Motorsport 7, dimostra quindi una grande attrattiva, a patto di riconoscere nel guidare stesso il mezzo e il fine del divertimento, perché attraverso le nuove auto (per un totale dell’intero catalogo che supera i 700 esemplari) siamo continuamente spinti a sperimentare la rinnovata esperienza di guida.
Forza Motorsport 7: Recensione
Non date la colpa alle MOD
Le casse, acquistabili tramite la valuta in-game, contengono casualmente, con diversi livelli di probabilità a seconda del costo, auto e MOD; queste ultime sono carte utilizzabili un numero massimo di volte, che garantiscono un boost ai crediti a patto di compiere determinate azioni durante la gara, come effettuare tre sorpassi buoni o completare la gara con il cambio manuale. Chiaramente l’imprevedibilità dell’apertura delle casse e l’intrinseca natura di sfida che si portano dietro riescono a regalare un secondo piano ludico alle gare, che arricchisce le partite di chi cerca un motivo in più per imparare a disattivare pian piano gli aiuti, e che dall’altra parte fornisce un boost importante di crediti a chi invece le reputa solo una formalità.
C’è chi si è lamentato del circolo vizioso a cui questo meccanismo potrebbe condurre, ma ricordando i meccanismi di grinding dei vecchi giochi di guida per l’ottenimento delle auto e paragonandolo allo sviluppo della progressione in Forza Motorsport 7, non capiamo in che modo possa sorgere questo problema, anche qualora dovessero essere inseriti i tokens acquistabili con denaro reale. Turn 10, infatti, li terrà comunque fuori dai giochi finché il bilanciamento del sistema di crediti non sarà rifinito, considerando tutti i feedback della community.
I crediti servono anche per potenziare le proprie auto, esattamente come in tutti i capitoli della serie, anche se stavolta, a causa della particolare modalità carriera e le sue relative competizioni potremo evitare spesso la pratica, anche se ai livelli di difficoltà più elevati una ritoccatina ai parametri è sempre consigliata. Ricordiamo infine che tutti i veicoli sono personalizzabili esteticamente con livree create da noi oppure dalla community stessa.
La mole di contenuti è quindi uno degli aspetti più interessanti della modalità carriera, ma non l’unico. Il ritmo fuori e dentro le gare è eccezionale, molto serrato, grazie a due ulteriori aspetti: Drivatar e presenza del menù durante i caricamenti.
Forza Motorsport 7: Recensione
Il cuore della guida
Entriamo dunque nel vivo del modello di guida di Forza Motorsport 7, che poggia le basi su un concetto di simulazione più ampio, non paragonabile a quanto visto in Assetto Corsa o Project Cars (per citare i più commercialmente noti). L’obiettivo è infatti quello di riproporre l’atmosfera delle corse in un ambiente prima di tutto ludico, che sappia regalare sia la sensazione di velocità sia il piacere di guida richiamando le reali sensazioni che si provano al volante. Forza, infatti, sebbene proponga un livello di sfida scalabile, che ai livelli più alti di difficoltà con gli aiuti disattivati potremmo definire “cattivo”, mantiene sempre un’armonia di fondo del comportamento dell’auto, riuscendo a conferire quella sensazione di padronanza e controllo che solo dopo ore e ore di guida si può sperimentare dal vero. Una caratteristica che allontana il gioco dal mondo dalla simulazione vera e propria, ma che lo fa brillare sul piano ludico, concedendo al novello pilota un sistema commisurato alla varietà dei veicoli.
Il passaggio tra auto diverse si percepisce in maniera netta sui pesi, sull’ingresso e l’uscita dalle curve, sulla risposta nella frenata, ma lascia anche intendere un fil rouge che detta delle regole univoche per la comprensione delle potenzialità del mezzo. L’esempio più chiaro è l’incredibile vibrazione del controller One, che associa al feedback dei grilletti delle situazioni anomale come la perdita di trazione in uscita dalla curva o il rischio di bloccaggio delle ruote. Il sistema non è molto lontano dai precedenti capitoli, qualora li abbiate giocati e cerchiate un riferimento, ma stavolta aggiunge all’equazione il meteo dinamico per la prima volta nella serie, che cambia non poco le carte in tavola. Se fino ad oggi poi il meteo era sempre rimasto fisso a discrezione del gioco o delle nostre impostazioni, ora la variazione delle condizioni meteorologiche su un circuito è  finalmente reale. Da cielo sereno ad acquazzone, in poco meno di un giro può cambiare davvero tutto, a patto però di gareggiare sui circuiti in cui questa feature è disponibile, poco più di un terzo di quelli totali.
Il tracciato stesso a questo punto risente dei cambiamenti climatici, con le sferzate del vento sabbioso a Dubai che riducono l’aderenza sull’asfalto o le secchiate d’acqua del temporale che rendono la pista una grande piscina su cui fare aquaplaning.
La resa grafica di questi dettagli è semplicemente pazzesca, e anche l’adattamento della fisica non è da meno.
Nel frattempo i Drivatar ci danno del filo da torcere in qualunque tipo di situazione, confermandosi come uno degli aspetti meglio riusciti della serie. L’intelligenza artificiale è aggressiva, veloce e capace di valutare un sorpasso senza grosse attese, inoltre porta in pista i nostri amici, riproponendo virtualmente il loro stesso modo di guidare e le loro stesse caratteristiche (come lo stesso grado del catalogo), ed eleva la sfida su un piano intermedio tra singolo giocatore e multiplayer. Tutto ciò è supportato dal motore delle collisioni ben rodato, che prevede un margine di manovra prima della rottura delle componenti interne, permettendo leggere collisioni e contatti veniali senza penalità, ma impedendo scontri eccessivamente violenti. Ovviamente niente di tutto questo è nuovo rispetto a Forza Motorsport 6, ma il fatto che altrove non sia stato ancora eguagliato ci obbliga a sottolinearne la bontà.
Riprendendo l’analisi delle modalità, sul fronte del singolo giocatore dobbiamo segnalare la presenza della classica partita privata, in cui è possibile noleggiare le diverse auto del catalogo, selezionando poi tutte le impostazioni dal circuito fino al numero di partecipanti in gara, così come anche l’andamento del meteo, qualora disponibile. Ad essa si aggiunge Rivali: che consiste in una sfida a tempo contro un avversario dall’altra parte del mondo, il quale, una volta battuto, sarà sostituito da un altro con un tempo migliore rispetto al nostro.
Similmente a quanto fatto con il Single-player il multiplayer esibisce modalità personalizzate molto semplici, alcune pubbliche divise in categorie, altre private a discrezione del giocatore host della partita.

Infine, le potenzialità esprimibili con il Forzathon, ancora non sono state messe in moto, così come quelle della Auction House, anch’essa nella lista di attesa dei contenuti non presenti al lancio previsti in futuro su Forza Motorsport 7. L’attesa non sarà comunque troppo sentita, vista la quantità di contenuti interni al gioco e la sostanziale natura di “End Game” di queste due modalità. Sperando chiaramente che arrivino presto.

Forza Motorsport 7: Recensione
Boom!
Passando al versante grafico e tecnico è necessario distinguere tra la resa su Xbox e PC, ma soprattutto tra le diverse periferiche di input utilizzabili, che cambiano radicalmente la nostra esperienza di gioco. Xbox One alle prese con Forza Motorsport 7 si difende egregiamente, prende quanto di buono visto con i precedenti capitoli e alza ancora l’asticella considerati i nuovi effetti atmosferici e l’illuminazione generale, vera discriminante del fotorealismo. Purtroppo alcuni modelli di auto non sono perfetti, dimostrando come per raggiungere il numero ragguardevole di 700 auto si sia dovuti ricorrere a parecchi lavori svolti nel corso di tutti questi anni: un aspetto che si nota (alcuni specchietti sono evidentemente modellati con meno poligoni di altri), ma che non rovina per nulla l’impatto grafico.
Su PC invece, grazie alla possibilità di accedere alle impostazioni avanzate, diventa un piacere adattare il motore di gioco alle nostre esigenze. Al di là di qualche problema di stuttering con alcuni hdd non troppo recenti a causa della dimensione degli assets, risolvibile con il passaggio a SSD, non dobbiamo segnalare grossi problemi se non una qualità dell’immagine che, nel nostro caso, scalava opportunamente in base alla configurazione. Con una 1050ti, non abbiamo avuto problemi a tenere fissi i 60fps con un ottimo dettaglio a 1080p e con un RX480 siamo riusciti ad abbattere il muro del FullHD e mantenere una fluidità sempre invidiabile.

Non dobbiamo segnalare dunque problemi tecnici, che invece si sono percepiti sul web, e cercheremo di tenere d’occhio la situazione post-lancio per qualsiasi tipo di aggiornamento.
Il dettaglio migliora dunque di conseguenza, permettendoci di godere di un’immagine a schermo assolutamente incredibile (se paragonata all’HW su cui gira). Anche sul sonoro dobbiamo confermare come l’eredità del team sia stata infusa direttamente nell’anima di questo settimo capitolo, che mantiene uno standard molto elevato, sia per quanto riguarda i motori, sia per quanto riguarda i vari effetti, escluse le collisioni, dal suono troppo standardizzato per essere credibile.
Analizzando i controlli invece, provati sia con Pad Xbox One sia con il volante Logitech G920, dobbiamo ammettere che per quanto l’esperienza generale sia migliore con il secondo, l’ottimizzazione su Pad è insuperabile. La scelta di rendere lo sterzo diretto su tutte le auto agevola tantissimo questa periferica… a discapito però del caro vecchio volante, che soprattutto sulle macchine stradali mantiene un alone di surrealismo che può infastidire, ma che non troverete assolutamente sui bolidi più performanti. Vi consiglio infine di aggiustare le zone inattive della piattaforma, perché i margini di base sono troppo ampi e sulle piccole correzioni non sempre precisissimi.
…fonte spaziogames