Pes 2018

Il PES World Tour è partito subito dopo l’E3 2017, e nasce con lo scopo di far conoscere la nuova incarnazione del brand Konami a tutte le nazioni del mondo. Si percepisce grande orgoglio e sicurazza quest’anno; c’è grande fiducia nei confronti di una versione 2018 che ci viene presentata come il miglior Pro Evolution degli ultimi dieci anni. Vi abbiamo già raccontato della nostra prova in quel di Los Angeles, ma la giornata negli studi milanesi di Digital Bros ci ha permesso di scoprire qualcosa in più sul gioco, e di testarne meglio le potenzialità. Ecco quindi il nostro resoconto della seconda prova con mano di Pro Evolution Soccer 2018.

Masterclass
Prima di concentrarci sulla prova diretta del gioco, e quindi del feeling restituito dai classici match, l’evento prevedeva una presentazione utile a ribadire i punti di forza di PES 2018, che riguardano principalmente migliorie a features già esistenti, quali il Real Touch e la veste grafica del calcistico Konami. I Super 7, cosi ci vengono descritti; parliamo dei sette elementi principali che caratterizzano l’esperienza di gioco, e che alla fine vanno a comporre un quadro dalle linee marcate e già quasi definite. Partiamo dal principio: le animazioni “base” di Pro Evolution sono state riscritte da zero, questo perché lo scopo ultimo è quello di riuscire a proporre, pad alla mano, un senso di realismo ed immersività senza precedenti. Stop, passaggio, tiro, corsa, ora tutto è più fluido e i movimenti più legati tra di loro, con il risultato finale che migliora notevolmente quanto visto gli scorsi anni. C’è poi il Real Touch+, questa volta utile non solo al controllo della palla ma anche alla protezione di quest’ultima: in questo modo anche i giocatori più esili potranno difendersi dagli attacchi dei fisici più imponenti. La fisica della palla è stata migliorata, cosi come il comportamento e i movimenti dei portieri: l’azione è più credibile, e la partita in se diventa molto più viva e -passateci il termine- televisiva. Insomma il calcio targato Konami non è mai stato cosi fluido e bello da vedersi, grazie a un Fox Engine che aiuta a creare modelli poligonali pazzeschi, che mutano nel corso della partita, facendo trasparire emozioni e sensazioni. A livello strutturale PES 2018 proporrà la nuova modalità cooperativa, ovvero il 3vsCPU, oltre che il 3vs3 e il 2vs2. Quest’ultime faranno parte anche della PES League, come a dimostrazione del fatto che il brand vuole avere un occhio di riguardo anche per l’ambito più competitivo. Ci sono altre novità, che potrete scoprire nella beta che arriverà dal 20 al 31 luglio, su PS4 e Xbox One: la build comprenderà ovviamente i quick match, e la nuova modalità 3vs3. L’ultima precisazione riguarda Usain Bolt, e la possibilità di utilizzarlo in PES: il pluri campione olimpico sarà ottenibile solo tramite preorder, e non sarà rilasciato in seguito. Se volete quindi divertirvi con l’eccentrico atleta, sarà meglio che vi buttate immediatamente sul preordine. Per quanto riguarda la modalità in cui sarà disponibile Bolt, vale quello che vi avevamo anticipato nella scorsa anteprima: sarà esclusiva MyClub.

Real Touch+
Finita l’esaustiva presentazione, ci riversiamo immediatamente nella sala adibita alla prova concreta. Abbiamo giocato su postazioni PS4 e PC, per cercare di capire quali differenze segnano il confine tra uno e l’altro hardware. Possiamo dire con certezza che la versione Personal Computer si spinge oltre quella console, grazie a texture più rifinite e una fluidità invidiabile ma, come anticipato nel paragrafo precedente, anche il colpo d’occhio su console è davvero ottimo. La caratteristica principale del gameplay è invece un ritmo ancor più lento rispetto al 2017, che aiuta moltissimo fasi di gioco più ragionate e tattiche meglio ponderate. C’è ancora qualcosa da sistemare in termini di IA e sopratutto di comportamenti della difese, con i classici svarioni che talvolta colpiscono le menti distratte dei difensori. Non spaventiamoci però, nel corso della nostra intervista (che pubblicheremo in questi giorni) ci è stato assicurato che questo è uno degli aspetti ancora leggermente work in progress: l’obbiettivo è quello di dare alla fase offensiva e difensiva lo stesso feeling organizzativo, evitando cosi episodi imbarazzanti che rischiano di innervosire l’utenza più attenta. Per il resto, PES 2018 è senza dubbio un ottimo gioco: divertente, appassionante, impegnativo. Quella dell’autunno 2018 è una sfida che promette di coinvolgere e non annoiare: i due giganti della simulazione calcistica videoludica stanno per scontrarsi, e siamo sicuri che sarà una partita la cardiopalma.

…fonte SpazioGames